Una recente sentenza della Corte di Cassazione (29387/2023), si è occupata di un caso relativo alla responsabilità da prodotto difettoso.

Il caso riguardava la caduta di una donna da un elevatore che non si era arrestato a livello del piano, consentendo comunque l’apertura della porta.

Il Giudice del primo grado aveva ritenuto il prodotto esente da vizi e aveva rigettato la domanda di risarcimento danni ma la Corte d’Appello aveva qualificato il prodotto come difettoso e aveva assegnato un risarcimento alla vittima.

La Corte di Cassazione ha chiarito che un prodotto non può dirsi difettoso, né per il solo fatto che sia pericoloso, né per il solo fatto che esistano in commercio prodotti migliori; la legge, infatti, non identifica la mancanza di difetti con la innocuità del prodotto.

Sul punto la Corte ha statuito che “possono esistere prodotti difettosi ma non pericolosi, allo stesso modo in cui possono esistere prodotti pericolosi ma non difettosi. Così ad esempio una sega circolare progettata e venduta senza protezione delle parti rotanti è certamente un prodotto pericoloso ma non per questo deve essere ritenuto difettoso – così come – una autovettura utilitaria con freni a tamburo non potrebbe dirsi difettosa sol perché il suo spazio di arresto in frenata è superiore a quello di una fuoriserie con freni ceramici”.

E’ definibile invece difettoso il prodotto carente dei requisiti di sicurezza generalmente richiesti dagli utenti od altri elementi in concreto valutabili dal Giudice tra i quali rientrano gli standard di sicurezza imposti dalle normative di settore.

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