Il 17 gennaio 2025 sono entrate in vigore le nuove norme valutarie (Dlgs 211/2024) che ampliano, tra le altre cose, i poteri della Guardia di finanza nei controlli su denaro contante che transita in dogana.
Al fine di illustrare le principali novità del decreto e onde fornire i primi chiarimenti interpretativi, il 16 gennaio è stata pubblicata la Circolare N. 1/2025 da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Tra le novità più significative introdotte dal Decreto e illustrate da tale circolare si annoverano le seguenti:
- L'obbligo di dichiarazione è previsto per importi superiori a 10.000 euro, anche per i trasferimenti da e verso l’estero effettuati con qualsiasi modalità di spedizione, inclusi plichi postali o equivalenti.
- Tuttavia, somme di importo inferiore possono essere trattenute in via amministrativa fino a 90 giorni, in presenza di un generico sospetto di attività criminose connesse al transito del contante.
- La definizione di "denaro contante" si estende a strumenti negoziabili, carte prepagate anonime e oro ad alta purezza;
- E' stato inasprito il sistema sanzionatorio: la mancata o errata dichiarazione in dogana comporta sequestri progressivi della valuta eccedente la soglia consentita, variabili dal 50% al 100%. Le sanzioni applicabili vanno dal 30% al 50% per importi minori, fino al 100% per somme superiori a 110.000 euro.
- E' possibile una risoluzione rapida tramite oblazione con sanzioni ridotte, ma solo per eccedenze fino a 40.000 euro; oltre tale importo e per i recidivi, questa opzione non è prevista. La sanzione massima applicabile è fissata a un milione di euro, senza possibilità di riduzione.
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